martedì 19 luglio 2011

CRETA WEST: ARTE,NATURA E MAGICHE LAGUNE.









Sesta vacanza in Grecia,la precedente quattro anni fa in una piccola isola selvaggia vicino a Rodi, Tilos.
Prima,salvo una puntata rapida ad Atene,sempre isole,Paxos,Astypalia,Paros,Rodi,Santorini. Esperienze positive,anche isole profondamente diverse una dall’altra. Una terra e delle persone che però, in generale, ho da subito e sempre sentito a me molto vicine.
Dopo qualche parentesi italiana, che non rinnego per carità(Sardegna,Arcipelago Toscano,Salento,Sicilia...), torno a pensare alla Grecia e lo faccio paradossalmente in un momento di difficoltà sociale ed economica di quel Paese,che non esclude purtroppo scioperi e manifestazioni di piazza.
Mi sembra,forse inconsciamente, che sia un modo per manifestare la mia solidarietà,correre anche il “rischio” di incappare in qualche sciopero(che per la verità eviterò).
Nel cassetto c’è sempre l’idea delle “Piccole Cicladi” o “Microcicladi”,tra Naxos ed Amorgos, Iraklia,Schinoussa,Koufonissi e Donoussa, da visitare prima che diventino ancor più famose.
Ma anche stavolta le “Piccole Cicladi” aspetteranno, perché i collegamenti sono ovviamente un po’ complicati ed al momento preferisco soluzioni con voli diretti.
Scopro che Ryanair nel 2011 collega direttamente Bergamo con Creta, non scendendo a Iraklio, ma a Chania' ( conosciuta in Italia anche come la veneziana Canea), nella parte occidentale della larghissima isola greca. Per giunta ho in questa seconda città cretese degli amici ed ho visto sul web monumenti,paesaggi, spiagge e lagune interessanti. (*)
In Italia molti mi parlano bene del lato opposto,la parte orientale,esce una rivista in Giugno dedicata al “Far East” cretese,alle sue spiagge caraibiche,villaggi agricoli pittoreschi piccoli centri mondani.
Ma allora sto sbagliando nel programmare una vacanza sul lato opposto, essenzialmente nel “Far West” di Creta?
A fine viaggio, posso dire che mi è sembrata una scelta felice.Voli andata e ritorno ottimi.
Chania è una città accogliente e piacevole,ogni via del suo centro storico – inclusa naturalmente la parte portuale – porta il segno del suo magico melting pot culturale.In pochi passi mura di Bisanzio e di Venezia con rimaneggiamenti Turchi, case di stile veneto e case di legno del periodo turco, ex-moschee e bagni turchi,chiese ortodosse, ma anche una cattolica ed una ebraica,due minareti ecc.
Sul porto taverne e grandi locali si riempiono al tramonto ed altrettanto le strette vie del centro storico, un tavolino accanto all’altro in una piacevole “cena collettiva”. Da Chania è anche utile programmare una escursione a Iraklio ( e Palazzo di Minosse, nella vicina Cnosso) e possibilmente anche a Retymno. E’ un po’ pesante fare tutto in giornata ( io ho deciso di tagliar fuori Iraklio,la capitale).
A questo punto consigliabile uscire da Chania , e far “campo base” o verso oriente (Almirida) o piuttosto verso occidente,vista la scelta di vedere le previste “meraviglie”: Balos e Gramvousa, Falassarna, Elafonisi. Scelgo ( e lo consiglio anche ad altri) di far “base” a Kissamos ( o Kastelli,o Kissamou). Non si tratta di una località esaltante ma è dotata di servizi,ha una parte moderna in corso d’opera, un porticciolo ,alcune taverne, a 2-3 chilometri il porto commerciale ( da cui partono anche le minicrociere per Balos!).
Inoltre ho trovato a Kissamos un hotel, il Galini Beach Hotel, con comodo parcheggio in zona tranquilla, direttamente sul mare ( che qui però non è un gran mare),pulito e confortevole, moltissime camere vista mare e soprattutto un titolare gentile e professionale, di straordinaria ospitalità, Manolis.
A questo punto inserisco un discorsetto sull’ospitalità cretese che, in generale naturalmente, è proverbiale tanto da essere citata nella Guida che ho acquistato. Se la Grecia è ospitale, Creta lo è ancora di più e personalmente aggiungo che gli amici cretesi che ho incontrato via web ( e poi di persona) mi hanno fatto sentire amico,ma amico vero,assolutamente da sempre.
C’è anche l’originale segno di ospitalità delle taverne.Alla fine del pranzo o della cena,richiesto il conto,prima di questo o con questo arriva “d’ufficio” il dessert o il drink o entrambi,offerti a piacere dal titolare,spesso un dolce ed il tradizionale liquore freddo “rakì” (simile ad una nostra buona grappa) oppure del cocomero(karpousi). Anche in Italia qualche volta avviene una cosa simile (come in Toscana con cantuccini e vinsanto) ma qui direi sempre e con l'elemento sorpresa per quello che ti sarà offerto. Ospitalità verificata anche durante la visita a Chiese Ortodosse la domenica o durante festività particolari, ci sono stati offerti pani e dolci della tradizione come “parrocchiani” da sempre!

Per completare la visita di West Creta, ho scelto di passare gli ultimi giorni prima del rientro in una località del Sud, sempre della Prefettura di Chania,città che si trova invece al nord.
Mi è stato consigliato ed è stata un’ottima esperienza Fragokastelo ( o Frangokastello,o altri nomi simili), una località tranquilla (per qualcuno forse anche troppo), con un bel mare ai piedi di un bellissimo e ben conservato Castello Veneziano, 3-4 taverne.
Si raggiunge dal nord con una bella ma ardita strada che attraversa le montagne, la Vrises-Chora Sfakion. Guidare con prudenza,molti limiti di velocità,sempre possibile incontrare pecore o capre ( queste ultime sarebbero anche responsabili della caduta di qualche sasso nella carreggiata).
Vicino a Fragokastelo si trova Chora Sfakion , una cittadina turistica vivace, dalla quale partono in continuazione traghetti per Loutro’ ( villaggio senza auto), Agia Roumeli ( villaggio alla fine delle celebri Gole di Samaria) e Souda. Per chi vuole un po’ più di vita,consiglio quindi Chora Sfakion e spostamenti assolutamente in barca ( o a piedi per chi vuole e quando sia possibile).
Un saluto e ringraziamento ai miei amici di Chania', un pensiero per quanti abbiamo incontrato,in particolare a Manolis del Galini Beach Hotel di Kissamos. A presto,spero, in una Grecia ( od anche in un’Italia) in condizioni migliori delle attuali.
Le  foto qui presenti , dall'alto verso il basso, sono relative a Spilia,Balos,Gramvousa,Fragokastelo,Kissamos e Chania'.

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(*) Negli anni successivi Ryanair garantirà in primavera-estate  voli diretti  anche da PISA.
      Conferma anche per il 2018: alcuni voli settimanali da PISA dal 18 maggio  al 21 ottobre 2018 ( ultimo  volo di ritorno da Chania il 26 ottobre 2018).
      

giovedì 2 giugno 2011

GIARDINI "SEGRETI" DI TOSCANA.




In Toscana ci
sono i grandi Giardini
normalmente visitabili, come quello di Boboli a Firenze , oppure i giardini delle Ville " lucchesi", in provincia di Lucca e Pistoia, Villa Mansi, Torrigiani, Garzoni ecc.
Ce ne sono altri più o meno noti ma comunque non visitabili, privati, definibili in qualche modo giardini "segreti",quasi nascosti all'interno delle città.
Firenze per esempio, confinante con il celebre Giardino di Boboli, c'è il privato Giardino di Palazzo Guicciardini (vedi foto in basso,sinistra).
Lucca , all'interno dell'arborato cerchio delle celebri mura, ha giardini pensili e giardini "segreti" notevoli.
Molti appartengono a dimore private facenti parte dell'Associazione Dimore Storiche Italiane
(A.D.S.I.). In Toscana e precisamente a Firenze,Lucca,Pisa,Siena il 29 maggio 2011,per la sedicesima volta, l' A.D.S.I. ha organizzato ad ingresso libero una giornata di "cortili e giardini aperti". Nelle foto alcuni giardini "segreti"( meglio sarebbe dire "esclusivi" o privati ) visitati a Lucca.

Nelle foto, da sinistra in alto,in senso orario:

 Edizione 2011:Lucca,Giardino di Palazzo Massoni; Lucca, Giardino di Palazzo Romagnoli; Lucca,Giardino Elisa;Firenze, Palazzo Guicciardini.

La stessa A.D.S.I. in Toscana ha organizzato il 10 giugno 2012 la XVII edizione dal titolo "Toscana esclusiva",Firenze,Lucca,Pisa,Siena, Colline del Montalbano  con 56  cortili e giardini aperti. In qualche caso è stato possibile visitare anche gli interni, in qualche altro  caso sono state organizzate particolari mostre o spettacoli musicali.


Edizione 2012:  Qui sopra: Quarrata(Pistoia), Villa "La Costaglia".
                                
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Altre 12  foto di "brezza" sul tema,con la mappatura su Google Earth ,qui/here

giovedì 3 marzo 2011

Tre fratelli livornesi volontari a Curtatone nel 1848: due morti ed un prigioniero. Oltre ai Toscani,c'erano anche volontari Napoletani.







Centinaia di toscani presero parte a Curtatone e Montanara, vicino a Mantova, nel maggio 1848 ad una importante battaglia contro le truppe austriache. Molti furono i morti ed i feriti tra i volontari, in gran parte studenti dell'Università di Pisa.
In particolare ancor oggi, sulla facciata del Santuario delle Grazie di Curtatone due lapidi ricordano la battaglia ed il sacrificio, così come in località Quattro Venti si trova un Monumento,con alla base la lapide " Lasciarono i libri, abbracciarono le armi.....".
A pochi metri due strade ricordano la battaglia: la "Via dei Toscani" e la via "Ateneo Pisano".

Una famiglia di Livorno, Sforzi, aveva nella battaglia tre fratelli, con un bilancio molto grave: due morti ( (Temistocle ,22 anni e Aristide, 18 anni)ed un terzo prigioniero (Napoleone), l'unico che tornò poi in Toscana, non prima di aver dedicato ai due fratelli uccisi una commovente lapide ancor oggi visibile come detto sulla facciata del Santuario delle Grazie.

Nell'elenco dei partecipanti( non caduti)non è presente, per l'Università di Pisa,il Conte Eugenio Anzilotti,di Antonio, nato nel 1827 , abitante a Pescia, possessore del tricolore sopra fotografato e del quale parliamo poche righe più avanti.Anche della sua presenza nella battaglia di Curtatone e Montanara esiste documentazione.

L'unificazione dell'Italia sarà raggiunta solo nel 1861 ed infatti quest'anno 2011 viene appunto celebrato il 150° Anniversario con festa nazionale il 17 marzo 2011.

Il tricolore con la scritta "Pisa" e "1848" partecipò alla battaglia di Curtatone ed apparteneva al
ventunenne universitario di Pisa, Conte Eugenio Anzilotti, abitante a Pescia (Pistoia). Il giovane conte riuscì a far ritorno nella sua città,mentre tre suoi concittadini persero purtroppo la vita. Erano il maggiore Ferdinando Landucci (ferito già il 10 maggio),Cesare Scoti e Luigi Marchi.
Oggi il tricolore del Conte Eugenio Anzilotti è gelosamente custodito dai discendenti ed è stato mostrato durante una delle iniziative per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. 

Il corpo di spedizione della Toscana( secondo documenti che abbiamo potuto leggere) si componeva di 4.682 uomini, in gran parte provenienti dall'esercito regolare, sotto la guida del Generale Cesare de Laugier,Conte di Bellecour. C'erano anche alcune centinaia di studenti( con i loro professori) delle Università toscane, in particolare Pisa e Siena.

Il corpo di spedizione toscano soffrì gravi perdite (168 morti, 500 feriti, e circa 1200 prigionieri), secondo Wikipedia.

ANCHE NAPOLETANI.A fianco dei Toscani si schierarono anche centinaia di volontari e "regolari" dell'esercito Napoletano ( ma anche i regolari erano in pratica volontari in quanto i corpi di spedizione dello Stato della Chiesa e del Regno delle Due Sicilie erano stati ufficialmente invitati a fare marcia indietro). Centinaia di Napoletani disubbidirono e presero così parte alla battaglia. Durò sette ore e fu terribile,contro forze molto più consistenti. Il loro sacrificio servì però a stancare e frenare gli Austriaci ed a permettere quindi la grande vittoria di Goito, il giorno successivo.